I recenti corsi per la nomina di nuovi tecnici Fidasc, di cui abbiamo parlato sul numero precedente della rivista, hanno visto come co-protagonista il nuovo Manuale tecnico dedicato al tiro con l’arco da caccia. La Federazione, che si è assunta i costi e l’onere di gestire tutte le fasi che hanno portato alla sua pubblicazione, ha voluto ancora una volta dare un segnale di forte attenzione e supporto ai propri tesserati, in particolare al quadro tecnici. Un grande ringraziamento, quindi, al presidente Felice Buglione e alla sua sensibilità, perché ha saputo valorizzare l’essenza dell’appartenenza alla Federazione attraverso questa iniziativa molto apprezzata nell’ambito appunto dell’arco da caccia. Ma ecco alcuni commenti a riguardo. Il primo dei quali è stato rilasciato dal coordinatore nazionale Paolo Rossi: “Devo ringraziare soprattutto la Federazione che ci ha dato la possibilità di sviluppare questo progetto del Manuale, a me molto caro e chi, con questo lavoro certosino, è riuscito a metterlo nero su bianco. Ci tengo a precisare, tutti campioni nello sport e soprattutto nella vita. La cosa che mi ha colpito di più è che nelle nostre riunioni, fatte con il gruppo di lavoro tecnici, il progetto è cresciuto naturalmente, tutte le cose che si dicevano venivano ponderate e, come in una sorta di alchimia, si trasformavano in scritto. Lo chiamo progetto perché il Manuale è in evoluzione, tant’è che nelle sezioni dei corsi è stato ribadito molte volte: l’unico modo per evolversi è recepire i consigli degli atleti rispetto alle loro esperienze sportive. Infatti, abbiamo sempre sostenuto che il nostro Manuale Fidasc non finisce con un punto, ma con una pagina bianca pronta per essere scritta”. Dopodiché, hanno espresso il loro parere gli estensori e relatori del Manuale, esperti istruttori di lungo corso, che hanno messo a disposizione le loro conoscenze e la loro esperienza a beneficio dei tecnici neofiti. Nelle premesse del Manuale si afferma infatti:
“Questo Manuale non ha la pretesa di essere la guida assoluta della tecnica di tiro con l’arco, perché, come ben sanno tutti coloro che si avvicinano a questa splendida disciplina, ognuno di noi vive questa entusiasmante esperienza con le motivazioni più disparate. C’è chi lo pratica per un mero aspetto agonistico, chi invece lo vive come occasione di stare all’aria aperta insieme alla famiglia o a un gruppo di amici, chi peraltro ne fa una ricerca interiore delle sensazioni piuttosto che una filosofia di vita. Le motivazioni che spingono una persona ad avvicinarsi a questo mondo portano a impegnarsi più o meno profondamente nella ricerca del gesto tecnico più corretto ed efficiente, scegliendo una attrezzatura che meglio si adatta agli obbiettivi da raggiungere. Inoltre, ognuno di noi ha una propria fisicità dalla quale non è possibile prescindere e che, ovviamente, può permettere di darsi motivazioni diverse. Per queste ragioni, non volendo precludere il tiro con l’arco solo ai ‘campioni’, ma ampliarlo alla platea più grande possibile, le tecniche di tiro da adottare possono essere molteplici. Questo Manuale, diviso in capitoli diversi, tratta gli argomenti più comuni che un istruttore deve conoscere, ma lascia spazio a personali interpretazioni e, soprattutto, lascia libero anche l’istruttore di raggiungere gli obbiettivi che ha concordato con l’allievo secondo le aspettative e le motivazioni che questo dimostra”. Partendo allora proprio da questa filosofia, ognuno degli estensori ha redatto una parte del Manuale, in taluni casi attingendo anche a “testi sacri” del tiro con l’arco. Di seguito, ognuno racconta il proprio approccio a questo importante lavoro di sintesi, esprimendo difficoltà e soddisfazioni, vincoli a canoni granitici ed idee innovative, incontrati durante la preparazione. Giuseppe Bianchi (Papetto): “È sempre una bella esperienza confrontarsi e collaborare con altre persone, esperte e preparate nel settore arcieristico.
Ancora più apprezzabile è lo scambio di idee e conoscenze, soprattutto quando l’intento è la realizzazione di un libro destinato alla formazione dei futuri tecnici, che a loro volta formeranno nuovi arcieri. Altro importante aspetto è quello di aver contribuito alla crescita e al consolidamento della Fidasc che, con questo lavoro, ufficializza ed espande la presenza delle scuole a livello nazionale, anche nella disciplina del tiro con l’arco. Per me è stato un piacere ed un onore aver contribuito alla stesura del Manuale, con l’augurio che sia l’inizio di un percorso comune e condiviso affinché la crescita dei singoli arcieri sia la crescita di tutta la Federazione”. Stefano Chiarelli: “Ho aderito con favore all’iniziativa di Fidasc di predisporre un manuale destinato ai tecnici istruttori, sempre utile per trasmettere conoscenza ed esperienza maturate negli anni. Ho quindi messo a disposizione alcuni miei precedenti elaborati per completare i capitoli e gli argomenti, già ben sviluppati da Stefano, Maurizio e Giuseppe. L’utilizzo del Manuale durante i corsi organizzati nelle proprie Società di appartenenza, sarà un sicuro supporto per i neo istruttori che troveranno spunti ed idee per integrare la formazione tecnica dei neofiti e sviluppare le potenzialità di ognuno di loro”. Stefano Giacomelli: “In tanti anni di passione, sperimentando sempre nuove soluzioni, ho raccolto tutta la mia esperienza per gli archi tecnologici in una serie di dispense e appunti che sembravano destinati a rimanere nel cassetto. Ma un giorno il nostro coordinatore Paolo Rossi mi ha chiesto di far parte del gruppo tecnici che si stavano adoperando per la stesura di questo Manuale. Quale migliore occasione quindi per me di condividere le informazioni, le soluzioni tecniche e quant’altro nel mio percorso arcieristico avevo scrupolosamente collezionato? È stata quindi una gioia vedere il lavoro di anni riprendere vita improvvisamente. Ecco che, opportunamente rivisto e ricontrollato, sono felice e orgoglioso di condividere con gli altri questo materiale e di adattarlo al Manuale tecnico, nella speranza che i lettori possano trarne giovamento e spunti di riflessione per integrare quanto sia eventualmente mancante, mantenendo in vita il lavoro fatto”. Maurizio Morinello: “Che dire, una esperienza fantastica! Certamente è frutto di un duro lavoro durato circa un anno e mezzo, ma che mi ha riempito di soddisfazione per come è stato condotto. Il gruppo con cui mi sono confrontato ha soddisfatto in me il desiderio di apprendere sempre e costantemente. Del resto, nella nostra disciplina non vi è limite alla conoscenza ed è per questo che me ne sono letteralmente innamorato. Il mio credo, che ripeto continuamente ai corsi per allievi tecnici, è ‘stay hungry, stay foolish’ (cit. Steve Jobs) e in questa ottica ho accettato, quando mi è stato proposto dal coordinatore nazionale, di realizzare il Manuale. Ho colto quindi l’occasione di collaborare con altre persone che hanno una conoscenza profonda della materia, ognuno specializzato in tipi di arco diversi, immaginando che, a fronte di un impegno così oneroso, avrei potuto ampliare le mie conoscenze. Un grazie di cuore è pertanto doveroso ai colleghi che, pazientemente, hanno condiviso con me la loro esperienza. E comunque spero che questo Manuale, che nella premessa non intende essere l’assoluto, susciti nei lettori la curiosità di approfondire e sperimentare tutti gli argomenti che questo splendido sport ci dona”.
Ringraziamo a questo punto i nostri autori per il prezioso lavoro che ha permesso di completare il Manuale tecnico, classico ed allo stesso tempo moderno, e per la loro collaborazione alla presentazione ad un pubblico più vasto di uno dei pilastri della formazione Fidasc. Avremo modo, nei prossimi numeri, di proporre alcuni argomenti di carattere teorico-tecnico estrapolati dal Manuale, destinati ai lettori di “Arco”, che ne faranno certo un buon uso, come riferimento per migliorare le proprie performance, seguiti ovviamente dal proprio tecnico istruttore Fidasc.
Tratto da “Arco da caccia: il nuovo Manuale tecnico”, di Luigi Daneluzzo – Arco 2/2022