GEOMETRIE E TAGLIA DI UNO SGANCIO A ROTAZIONE

Due i punti cardine che definiscono le geometrie di un rilascio a rotazione. Parliamo quindi di punto di pivot e di andamento geometrico, appunto, delle sedi ospitanti le dita di trattenuta. Per ragioni strettamente legate alle leve che verranno poi messe in atto durante l’azione di rilascio, il punto di pivot, ovvero la zona di ancoraggio del dente di trattenuta al d loop, dovrebbe essere il meno distante possibile dalla sede ospitante il dito indice, mentre il corpo dello sgancio sarà disegnato in modo tale che tutte le dita di trattenuta, una volta effettuata la presa, si troveranno ad agire su una linea quanto più retta possibile, così come chiaramente descritto nell’immagine qui riportata.

Così come accade per la tab nel tiro con l’arco ricurvo, la taglia del nostro back release (ma di qualsiasi altro apparecchio di sgancio, in realtà), dovrà essere congrua ai nostri scopi. Buona regola sarà quella di non eccedere mai per dimensione, o le nostre dita si troveranno a navigare fra mille posizioni e cambi di pressione che, inevitabilmente, si ripercuoteranno sui tempi di rilascio. Meglio un calletto in più su di una falange che incrementi interminabili e fuori controllo.


Tratto da “Gli sganci meccanici a rotazione” di Tiziano XottiArco 1/2023


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