Il rilascio meccanico a resistenza è, molto semplicemente, l’apparecchio di sgancio con il quale tutti dovrebbero dare inizio alla loro avventura compoundistica. Senza se e senza ma. Nella sua semplicità è infatti maestro di sé stesso ed in qualsiasi segmento della carriera di un compoundista rimane uno strumento didattico insostituibile sotto molti aspetti. Al neofita indica la via corretta per approcciare le più ortodosse strategie di mira e rilascio, all’atleta evoluto, anche di alto livello, rammenta la medesima strada nei momenti di smarrimento che molto spesso durante una lunga carriera, anche se vincente, ci si trova ad affrontare.
La sua presunta “ingestibilità” non è altro che un fantasma creato da chi, non armato di sufficiente competenza e pazienza, si rifiuta di ammettere la poca accuratezza del suo fare. Insostituibile strumento di training, una volta entrati completamente nella sua strategia d’uso, sarà anche un eccellente apparecchio “da gara”. A tutti concede quello che gli viene chiesto. La differenza starà nella taratura : “pesante” per chi si trova a combattere con i sintomi del Target Panic, studiatamente impostata per chi, avendolo correttamente interpretato, sarà capace di “uscire” in un Amen, anche in condizioni meteo avverse.
Certo non basta acquistarlo per avere in mano la panacea per tutti i mali ma, con un minimo di logica e magari con un Istruttore adeguatamente edotto, risulterà uno fra gli acquisti più saggi che uno specialista possa fare. Scopri come utilizzarlo al meglio nel mio articolo “Sganci a incremento: funzioni e utilizzo” pubblicato su Arco 2/2023.