Il fattore “prendere la mira”, è sicuramente l’argomento più discusso in assoluto tra gli arcieri. Vorrei a riguardo esprimere anche io la mia opinione. “Non è un fatto fisico, ma mentale. Non è ciò che gli occhi vedono, ma ciò che la mente vede” (cit.). Tutto ciò che è ripetibile, se fatto coscientemente, comporta una penalità come l’anticipazione, che è la causa dei cambiamenti che facciamo alla sequenza di tiro. Se si sta anticipando il rilascio, si giudica, si cambia, si perde fiducia, si ha paura di sbagliare, ci si irrigidisce, si sgancia volontariamente e… si sbaglia. Tutto ciò invece che è fatto con il subconscio non implica penalità e non può essere anticipato.
Se si ha un difetto interiorizzato, lo si ripeterà ogni volta. Come si dovrebbe fare allora? Nel mio articolo “La mira e il subconscio” pubblicato su Arco 5 approfondisco questo tema, fornendo indicazioni e suggerimenti.