Il braccio dell’arco va sistemato in modo che si generi una leggera attivazione muscolare che darà alla spalla davanti una maggior possibilità di allineamento e di stabilità in mira. A spiegarci come fare è Filippo Clini nel suo articolo “Focus sulla tenuta del braccio dell’arco” pubblicato su Arco 6, di cui proponiamo un estratto.
“Ritengo – scrive Clini nell’articolo – che la tenuta del braccio dell’arco sia un punto dolente per molti arcieri: esso infatti è impegnato in un doppio sforzo, ovvero quello di mantenere la posizione di mira ed allo stesso tempo di contrastare la forza dell’arco che spinge verso di noi. Una delle più vistose manifestazioni di tale problema, oltre al cedimento della spalla stessa, è dato dalla sua extrarotazione durante la fase di mira. Tutto questo è sempre dovuto ad una carenza di forza? Beh, io non credo proprio. In molti casi è collegato ad un errore di carattere biomeccanico, più precisamente al fatto di non sapere come e quando sistemarlo. Abbiamo già parlato del fatto che abbassare la spalla dell’arco, soprattutto durante la fase di pretrazione, mira ed espansione, sia un errore grossolano continuamente diffuso purtroppo da tecnici poco informati e non allineati con le moderne metodologie, che si basano anche su studi riguardanti proprio la biomeccanica del corpo e del movimento specifico del tiro con l’arco”.