Ci siamo mai chiesti quanto siano importanti i punti nodali nelle nostre frecce? Senza entrare troppo nel merito, cerchiamo di fare un po’ di luce su questo argomento e vediamo come possiamo usare questa cosa a nostro vantaggio nel taglio delle aste. Innanzitutto diciamo che ogni freccia presenta un nodo anteriore ed uno posteriore e la loro posizione è legata a vari parametri, come ad esempio la forma dell’asta, il peso e la forma della punta ed il Foc (front of center – Nda).
I nodi sono comunque i punti dopo i quali l’asta non sarà più soggetta ad estensione e compressione durante le flessioni che subisce nel volo a causa del paradosso.
Quando vediamo una freccia che vola “bene”, significa che i due nodi sono allineati parallelamente alla linea di volo che congiunge l’arciere al bersaglio. Quando invece la freccia “scoda” durante il volo, significa che potrebbe essere rigida o morbida e quindi avrà i due nodi disallineati. Parlando di un arciere destro, la freccia morbida avrà il nodo anteriore a destra della traiettoria ideale, mentre una freccia rigida avrà il nodo anteriore che punta a sinistra.
Tutto ciò ci porta a comprendere che una freccia rigida avrà una maggior possibilità di impattare contro il rest ed il bottone durante la sua uscita dal riser. Detto questo, possiamo tranquillamente asserire che i danni alle alette sono per lo più dovuti a frecce troppo rigide.
Ma, una volta apprese queste nozioni, come posso utilizzare tali informazioni nell’assemblaggio delle frecce? Avete presente la prolunga attaccata al riser per far sì che il clicker batta su di essa quando le frecce sporgono leggermente dalla finestra? Beh, diciamo che non è stata messa lì a caso… se cerchiamo infatti il nodo anteriore, scopriremo che, se la freccia passa la fine della prolunga, esso si troverà davanti al pistone del bottone.
Tratto da “Punti nodali e taglio delle frecce”, di Filippo Clini – Arco 1/2022