L’ingegnere e kyudoka Giacomo Mariani, che ha completato il dottorato in ingegneria presso la Tsukuba University, in Giappone, in collaborazione con il prof. Makinori Matsuo ha eseguito una ricerca sulla deformazione degli archi giapponesi presso il laboratorio di kyudo di questa celebre università. Sono stati eseguiti test sui materiali e sulle geometrie degli archi, che hanno rivelato, ad esempio, che la lamina di fibra di vetro unidimensionale può essere deformata elasticamente fino a circa l’1.2% mentre quelle in legno fino allo 0.4-0.5%. Altri test hanno mostrato che l’arco più ricurvo accumula più energia di quello meno ricurvo, poiché richiede una leva maggiore e quindi più forza iniziale per essere piegato nelle prime fasi di trazione. Tuttavia, l’arco più ricurvo accumula anche più stress nei materiali e può essere soggetto a rotture se la curvatura è troppo grande. Dove sono collocati i picchi di stress dell’arco? Quali materiali e in quale percentuale o forma possono essere utilizzati per ridurre lo stress dell’arco o la probabilità di una rottura? Per saperne di più vi invito a leggere l’articolo “La deformazione dell’arco giapponese”, pubblicato su Arco 5/2023.