IL SELF TALK NELLO SPORT

Il dialogo interno è una condizione a cui tutti siamo soggetti, a volte inconsapevolmente in termini di quantità e qualità. Significa che non ci rendiamo veramente conto di quanto “ci parliamo” e dei contenuti dei nostri dialoghi, poiché avviene, appunto, in maniera automatica. Ma questi due elementi – quantità e qualità – delle nostre conversazioni interne dicono molto su come affrontiamo gli eventi della nostra vita. Innanzitutto la quantità. Se siamo persone che producono una quantità molto elevata di pensieri, continui, ripetitivi, probabilmente, siamo anche persone che hanno un controllo molto alto, che tendono a rimuginare se le cose non vanno come vorremmo, che hanno un livello di tensione muscolare molto elevata e, azzardo, senza timore di sbagliare, che hanno un certo livello di ansia nell’affrontare le situazioni e una respirazione che tende ad essere veloce e superficiale. Per quanto riguarda la qualità dei nostri pensieri, possiamo dire che sono strettamente collegati alla percezione che abbiamo di noi. Al livello di consistenza che percepiamo di avere. E anche a come ci poniamo nei contesti, con quale postura, con quale attitudine, con quanto senso di efficacia. Avere la consapevolezza di quanto e cosa pensiamo di noi e come lo trasformiamo in un dialogo interno che ci accompagna nelle nostre attività, è il primo passo per intervenire efficacemente a favore di un miglioramento nelle nostre prestazioni (di qualunque natura esse siano). Applicando specificamente questo concetto alla pratica sportiva possiamo iniziare a prestare attenzione a quello che “diciamo” mentalmente, mentre ci alleniamo e con quale quantità e frequenza. Ci stupiremo nel constatare che è molto di più di quanto possiamo immaginare.


Tratto da “Parla a te stesso, ma fallo bene”, di Annalisa Avancini – Arco 2/2022


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